Confusione sessuale: un metodo di difesa oggi estremamente promettente per rispondere alle difficoltà del settore frutticolo, e che per questo è stato al centro dell’incontro tecnico che si è tenuto mercoledì 17 gennaio presso la Fondazione Agrion, sede di Manta. Protagoniste dell’evento, insieme ai tecnici della Fondazione, sono state le società che producono e commercializzano questo metodo.
Si tratta di un’interessante strategia difensiva usata contro i principali fitofagi dei fruttiferi, soprattutto dopo che l’evoluzione del quadro regolatorio europeo ha portato alla revoca di numerosi principi attivi, riducendo così gli strumenti a disposizione degli agricoltori per contenere molti fitofagi dei fruttiferi. Ma la confusione sessuale può essere una buona strategia di difesa anche visti la crescente pressione di molti insetti (primi tra tutti i lepidotteri) e l’incremento delle temperature invernali ed estive, che hanno causato un aumento delle popolazioni di insetti carpofagi e ricamatori, che talvolta prolungano il loro ciclo biologico fino ad autunno inoltrato, danneggiando anche le varietà a raccolta più tardiva. A questi elementi si aggiunge la revoca, prevista per il 2025, dello spirotetramat, l’unica molecola efficace nella gestione delle cocciniglie emergenti Parthenolecanium spp. e Pseudococcus comstocki. È così che si rende dunque sempre più necessario lo studio di tecniche alternative (confusione sessuale o impiego di insetti utili) a basso impatto ambientale per la corretta gestione di queste avversità.
Di fronte a questo scenario, la confusione sessuale si dimostra un metodo di difesa sostenibile che impatta molto positivamente sul numero di interventi chimici necessari per la difesa delle colture. Con questa tecnica, vengono posti nel frutteto diversi erogatori contenenti feromoni sessuali che andranno a confondere il maschio nella ricerca della femmina per l’accoppiamento e, quindi, a ostacolare la riproduzione. Un’azione profondamente sostenibile, che tuttavia richiede un perfezionamento sempre maggiore: è stata discussa la possibilità di avere erogatori biodegradabili che non avrebbero la necessità di essere rimossi dal campo a fine stagione, in quanto costituiti da materiali non inquinanti. Un’innovazione di grande interesse, che però al momento rimane controversa in quanto la normativa esistente richiede in ogni caso la rimozione degli erogatori dall’appezzamento.
In conclusione, proprio per la sua sostenibilità e per la sua efficacia la confusione sessuale rappresenta un punto cardine sia in produzione integrata sia in produzione biologica ed è una delle strategie a basso impatto ambientale maggiormente utilizzate nel territorio piemontese, dove ha iniziato a diffondersi più di trent’anni fa, nel 1991: ad oggi in Piemonte oltre l’80% della superficie di melo e pero e il 90% della superficie di pesco sono interessati ogni anno da confusione sessuale. Una tecnica di difesa davvero promettente e vantaggiosa, sotto tutti i punti di vista, e che, grazie alla ricerca applicata, potrà diventare uno strumento concreto nelle mani dei produttori del territorio.
Si ringraziano per la partecipazione e il prezioso contributo le società Biogard, Certis Belchim, GEA, Semios e Suterra e i rivenditori di agrofarmaci locali.