Varietà di ciliegio e albicocco interessanti per il Piemonte

Ieri, 10 luglio 2019, si è tenuto l’incontro tecnico su ciliegio e albicocco presso Agrion (Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese) di Manta (CN). Lorenzo Berra e Davide Nari hanno fatto il punto sulle criticità dei due fruttiferi e hanno presentato i diversi materiali in sperimentazione.

Negli ultimi anni, da un lato si è assistito a un aumento graduale, ma significativo, della cerasicoltura piemontese che oggi interessa una superficie di 320 ettari, dall’altro lato a una significativa contrazione della superficie dell’albicocco che è passata dai 1024 ha del 2006 ai 693 ha del 2018. Tale riduzione della superficie è stata prevalentemente causata dalla batteriosi (PSS) che ha colpito gravemente diverse zone.

Lorenzo Berra ha illustrato le criticità della cerasicoltura piemontese puntando l’attenzione soprattutto su cinque aspetti: calendario di maturazione, calibro e diradamento, sensibilità al cracking, Drosophila suzukii e costo d’impianto.

In Piemonte servirebbero varietà tardive, in quanto le condizioni climatiche sono favorevoli al cracking, che quest’anno ha provocato ingenti danni sulle varietà precoci. Le anomale condizioni climatiche, in particolare gli elevati sbalzi termici in pre-raccolta, hanno avuto un effetto sul cracking superiore a quello delle piogge”, riferisce Berra. Dalla relazione è inoltre emerso che per il mercato è molto importante una pezzatura superiore o uguale a 30 mm ed è per questo che anche per il ciliegio si rende necessario il diradamento, secondo il tecnico. Il ciliegio può rappresentare un’innovazione di prodotto e un’importante differenziazione per la filiera frutticola.

Davide Nari ha illustrato i diversi materiali in sperimentazione evidenziando gli aspetti positivi e negativi di ognuno. Per quanto riguarda le nuove introduzioni di ciliegio, sono state descritte la varietà Feroni e la selezione M2048, che maturano 25 giorni dopo Burlat, entrambe con bassa sensibilità al cracking. Feroni produce frutti di grossa pezzatura (28-30 mm) e di aspetto attraente con sovraccolore rosso scuro molto diffuso, una polpa di ottima consistenza (56 Shore) e buon sapore dolce (13,6 °Brix). La selezione M2048 produce frutti di media pezzatura (28 mm) e di forma cuoriforme con sovraccolore rosso scuro molto diffuso; la polpa ha una buona consistenza (50 Shore) e il sapore è dolce e aromatico (12,8 °Brix).

Per quanto riguarda le nuove introduzioni di albicocco, sono state descritte Rougemont Monabri, Fuego, Aprireve, Chrisgold.

Tuttavia si confermano varietà interessanti per il Piemonte: Tsunami EA5016 con maturazione a inizio giugno, Apribang Regalcot con maturazione a inizio luglio e valida sostituta di Laycot, Bergeval Aviclo con maturazione a inizio luglio, resistente a Sharka, e che ha dato riscontri positivi in pieno campo, e Faralia che continua ad essere un riferimento in Piemonte per l’epoca tardiva (seconda metà di luglio).

“Apribang Regalcot è un albero di buona vigoria con produttività elevata e costante, ed è autofertile. Ha un’elevata rusticità e produce frutti di forma tondeggiante e di buona pezzatura dall’aspetto molto attraente, colore di fondo aranciato con sovraccolore rosso intenso esteso sul 25% della buccia, tipicamente vellutata. Ha un’elevata tenuta di maturazione in pianta ed è interessante da avviare alla sperimentazione estesa”, sottolinea Nari.

Articolo @Freshplaza