Martedì 7 luglio, presso la sede di Manta (CN) della Fondazione Agrion, si è tenuto il consueto incontro tecnico su Ciliegio e Albicocco durante il quale Davide Nari e Valentina Roera hanno presentato le novità della sperimentazione varietale.
Erano presenti molti operatori del settore, in particolare produttori, tecnici frutticoli e vivaisti.
Dopo l’intervento di apertura del coordinatore tecnico scientifico di Agrion, Lorenzo Berra, ha preso parola Valentina Roera, la quale ha iniziato a parlare della caratterizzazione dell’andamento climatico 2020. Dai grafici dei dati meteo è emerso che, da inizio anno, si sono registrati450 mm di pioggia, in linea con i dati della serie storica 2015-2019 di Manta. Le temperature medie sono state piuttosto elevate, superando quelle delle annate precedenti di 1.5 °C a gennaio e 3 °C a febbraio. Queste condizioni hanno anticipato le fioriture di una quindicina di giorni rispetto al 2019: le prime fioriture si sono infatti verificate il 20 marzo per la varietà Tornado. Le produzioni sono state di media entità, soprattutto per l’albicocco, a causa del danno da gelo verificatosi nella fase di scamiciatura dei frutticini il 25 marzo. La qualità delle produzioni è stata media con valori di grado zuccherino e acidità allineati alla precedente annata.
Il responsabile della sperimentazione varietale, Davide Nari, è poi intervenuto presentando il ciliegio che in Piemonte occupa una superficie di circa 350 ettari. Tuttavia l’interesse da parte della filiera sta crescendo e ciò potrebbe rappresentare un’importante opportunità di differenziazione di prodotto. Il calendario di maturazione inizia qualche giorno prima della storica Burlat (inizio giugno) che rimane la varietà di riferimento soltanto per le epoche di maturazione e si chiude circa 30-40 giorni dopo.
La principale criticità della specie è rappresentata dall’elevata sensibilità di alcune cultivar al cracking dei frutti causato da precipitazioni in prossimità della raccolta. La sensibilità a questa fisiopatia è una delle principali discriminanti da considerare per la scelta varietale.
Anche nella gestione fitopatologica non mancano i problemi: in primis la Drosophila suzukii che può compromettere fortemente la produzione soprattutto nei confronti delle varietà a maturazione tardiva.
Nella progettazione dei nuovi impianti occorre considerare la chiusura totale con apposite reti, anti pioggia e anti insetto, che rendano gestibili le criticità della specie. Il portinnesto più idoneo alla cerasicoltura piemontese è il Gisela® 5 che garantisce un buon equilibrio vegeto-produttivo e ben si adatta anche agli impianti più fitti.
In seguito si è poi passati alla descrizione delle varietà in prova presso l’azienda sperimentale. In epoca precoce si sono distinte la francese Folfer e l’italiana Sweet Aryana® PA1UniBo*. Mariant* Giant Red® rimane una delle cultivar di riferimento per la pezzatura e la qualità complessiva. Alta la sensibilità a cracking. Interessanti le prime osservazioni su Sweet Lorenz® PA2UniBo*, con frutti di ottima consistenza e buon sapore. In epoca Grace Star*, cultivar di riferimento per l’areale piemontese, seguono le recenti Sweet Gabriel® PA3UniBo* e Sweet Valina® PA4UniBo* con promettenti risultati anche dal pieno campo. Qualche giorno prima di Kordia interessante Areko*, cultivar di recente introduzione, caratterizzata da albero di buon vigore, frutti ben distribuiti sull’albero, lungo peduncolo e grossa pezzatura. La polpa è di elevata consistenza e buon sapore dolce e aromatico.
Kordia Attika® rimane una delle più diffuse in Piemonte grazie alla buona adattabilità e alla bassa sensibilità al cracking. L’albero è vigoroso con portamento espanso, regolarmente produttivo e di facile gestione. Buona la pezzatura dei frutti, di aspetto attraente con caratteristico peduncolo lungo che facilità la raccolta. Ottime la consistenza e il sapore della polpa.
Infine, sono state segnalate alcune cultivar di pari epoca di nuova introduzione che hanno evidenziato una bassa sensibilità al cracking: Babelle* e Feroni*.
Tra le tardive, invece, troviamo la Fertard* e la autofertile Sweet Stephany® PA7UniBo* che maturano in epoca Regina. In valutazione per entrambe la sensibilità a cracking e la regolarità di produzione. Chiude il calendario la storica Regina che ha sempre garantito ottime produzioni di buona qualità con scarsa sensibilità a spaccature.
Presso Agrion sono numerose e in corso di valutazione le selezioni a maturazione extra-tardiva dopo Regina. Queste varietà sono alle prime produzioni, pertanto restano ancora da verificare le principali caratteristiche agro-pomologiche.
A chiudere l’incontro tecnico, la presentazione delle varietà di albicocco in sperimentazione, durante la quale Nari ha indicato vantaggi e svantaggi di ognuna, soffermandosi in particolare su quelle che potrebbero essere interessanti per il Piemonte. Il livello estetico delle cultivar è elevato ma è necessario valutare bene tutti gli altri parametri, quali la regolarità di produzione, la tenuta di maturazione in pianta, la consistenza della polpa, il sapore e la conservabilità.
Tra le precoci, le più interessanti si confermano Mediabel, che haconfermato produttività elevata e costante con buona qualità complessiva dei frutti. In epoca Laycot, storica cultivar di riferimento, si è distinta anche negli impianti pilota in pieno campo Bergeval® Aviclo*, cultivar francese resistente a Sharka, autofertile. L’albero è di facile gestione con regolarità di produzione con frutti dal sapore dolce molto buono. Di pari epoca di conferma interessante la cultivar Apribang* Regalcot®, caratterizzata da elevata e costante produttività. Il frutto è tondeggiante e regolare, il potenziale di pezzatura è buono e l’aspetto è molto attraente: colore di fondo aranciato con sovraccolore rosso intenso esteso sul 25% della buccia, tipicamente “vellutata”. Buono anche il sapore, dolce e aromatico.
Tra le varietà tardive, troviamo Farbela*, una varietà di nuova introduzione che è stata avviata alla sperimentazione estesa. È una varietà autofertile di facile gestione, che produce frutti di grossa pezzatura con fondo aranciato e sovraccolore rosso vivo. La polpa è di buona consistenza e il sapore è dolce.
Infine, sono molti i nuovi frutti a buccia quasi totalmente rossa. L’aspetto è molto attraente, con caratteristica colorazione molto intensa ed estesa (rosso scuro molto intenso e diffuso). Queste cultivar si collocano all’interno di una nuova tipologia di colorazione che può rappresentare un’innovazione di prodotto. Tra la varietà più promettenti si segnalano: Rubista*, Fuego* e Rougemont® Monabri*.