In occasione della Giornata delle biodiversità agricola e alimentare, il 20 maggio si svolgerà in modalità webinar un convegno organizzato da Regione Piemonte e Agrion.
Il programma
- Saluti di Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e cibo Regione Piemonte e Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion
- La giornata nazionale della biodiversità di interesse agrario e alimentare e il progetto Germonte 2 – Nadia Ansaldi, Regione Piemonte Dir. Agricoltura e cibo
- Come valorizzare la biodiversità frutticola? – Daniela Torello Marinoni, Dip. di Scienze Agrarie, Università degli Studi di Torino
- Antichi ortaggi piemontesi: banca del germoplasma e agricoltori custodi per mantenerli in vita – Cristiano Carli, Agrion
- La biodiversità frutticola: stimolo per nuovi prodotti e nuove filiere – Lorenzo Grasso, Scuola Malva Arnaldi
- La biodiversità cerealicola nelle filiere locali – Sandra Spagnolo, Aiab in Piemonte
- Storia, curiosità e opportunità di valorizzazione per i vitigni dimenticati del Piemonte – Anna Schneider, Stefano Raimondi, CNR IPSP
- Moderatore: Lorenzo Berra, Agrion
Il convegno è dedicato alla memoria di Moreno Soster, Dirigente regionale autore dei progetti Germonte.
Come partecipare al webinar
- Il convegno si svolgerà a partire dalle h10.00 in modalità webinar, su piattaforma Zoom
- Per partecipare occorre iscriversi inviando una mail a: info@agrion.it
- La partecipazione al convegno è gratuita
Come seguire la diretta
- La diretta del convegno sarà trasmessa a partire dalle h10.00 sul canale youtube della Fondazione Agrion
Il progetto Germonte 2
Durante il webinar verranno illustrati i risultati del progetto Germonte 2 volto all’iscrizione delle risorse genetiche vegetali locali del Piemonte all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, istituita ai sensi della Legge 1° dicembre 2015, n. 194 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare”.
Il progetto, proposto dalla Regione Piemonte nell’ambito del Programma regionale di ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola, è stato approvato dal Ministrero delle Politiche agricole alimentari e forestali e verrà finanziato grazie al fondo previsto dalla L. 194/2015.
Il progetto coinvolge partner con lunga esperienza nel recupero, identificazione e conservazione di varietà vegetali:
- AGRION – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese;
- Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari- DISAFA – Unità colture arboree;
- Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (CNR-IPSP);
- AIAB in Piemonte;
- Scuola Malva Arnaldi.
L’individuazione di varietà locali e a rischio di erosione genetica e le attività di caratterizzazione di queste varietà vegetali trovano compimento nella conservazione dell’agrobiodiversità. L’iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare rappresenta un momento fondamentale per la tutela dell’agrobiodiversità e si delinea come uno strumento necessario al fine di indirizzare le necessarie risorse per la conservazione e la salvaguardia dall’erosione genetica.
Il progetto prevede l’iscrizione nell’Anagrafe nazionale di oltre 123 schede varietali appartenenti a diverse specie vegetali di melo, pero, vite, drupacee ed alcune varietà da conservazione di mais ed ortaggi come peperoni di Carmagnola, sedano dorato d’Asti, Porro di Cervere.
Le schede, redatte secondo le linee guida del Piano Nazionale per la Biodiversità Agricola, includono cenni storici sull’origine della varietà, informazioni sull’identità e sulla diffusione delle varietà, la descrizione morfologica e la rappresentazione fotografica dettagliata, la valutazione del rischio di erosione genetica ed il luogo di conservazione ex situ, all’interno delle banche del germoplasma, ed in situ, presso le aziende degli agricoltori custodi.
Il progetto inoltre getta le basi per la creazione di una rete di agricoltori custodi che coltivano e custodiscono il germoplasma impedendo che l’erosione genetica depauperi il nostro patrimonio.