Presenti molti operatori del settore, in particolare produttori, tecnici frutticoli e vivaisti.
Si è tenuto Martedì 7 settembre a Manta, presso la sede di Agrion – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese – il consueto incontro tecnico su pesco (varietà tardive) e melo (varietà precoci). Con l’occasione, i ricercatori di Agrion Davide Nari e Valentina Roera hanno presentato le novità della sperimentazione varietale.
Dopo il saluto del coordinatore tecnico/scientifico Lorenzo Berra, che ha introdotto gli argomenti della giornata, la parola è passata ai tecnici Luca Nari e Simone Bardella, i quali hanno fatto il punto rispettivamente sull’afide lanigero del melo e la cimice asiatica.
L’afide lanigero rappresenta un’avversità in costante aumento sul territorio piemontese, sia in produzione biologica, sia in quella integrata, in quanto riduce progressivamente la capacità produttiva dell’albero fino ad arrivare, nei casi più gravi, all’estirpo delle piante colpite. Anche per questo fitofago, il clima gioca un ruolo fondamentale. Gli ultimi inverni, più miti, ne stanno favorendo lo svernamento nella zona del colletto e anche direttamente sulla pianta. Inoltre, l’anticipo dei primi caldi primaverili fa sì che la ripresa dell’attività dell’insetto sia più precoce. Ulteriori fattori predisponenti sono rappresentati dalla vigoria di alcune varietà (gruppo Fuji), da pratiche agronomiche non idonee e dall’utilizzo di reti antigrandine, indispensabili per il melo. Il limitatore naturale, l’Aphelinus mali, arriva generalmente tardi (fine giugno/luglio), quando il danno è già avvenuto. E per quanto riguarda il contenimento, questo è reso sempre più impegnativo dalla costante riduzione di principi attivi registrati.
Sulla cimice asiatica (Halyomorpha halys), invece, si è fatto un breve excursus sull’andamento della popolazione e i danni arrecati dal fitofago per le colture di melo precoce e pesco tardivo. Per entrambe le specie considerate, le annate più critiche sono state il 2018 e 2019, con danni alla raccolta fino al 70% della produzione. Nel 2018 con la nascita dell’Osservatorio cimice asiatica, grazie ai finanziamenti di Ferrero Hco, è stata attivata una rete di monitoraggio sul territorio piemontese, che ha coinvolto e coinvolge tutt’ora i tecnici di tutti i settori produttivi, con la funzione di conoscere in tempo reale la situazione relativa all’insediamento di Halyomorpha halys nelle zone e sulle colture più soggette a danno e agli spostamenti sul territorio regionale. Questo al fine di concordare, con i tecnici della filiera, strategie di difesa comuni, ecosostenibili ed efficaci nel contenere i danni alle produzioni agricole piemontesi. Nel 2021, oltre alla rete di monitoraggio, è proseguita l’operazione di contrasto alla cimice asiatica attraverso il rilascio del parassitoide oofago Trissolcus japonicus, la cosiddetta “vespa samurai”, che in Cina è considerato un efficace limitatore naturale di H. halys. Per tale attività i risultati sulla lotta biologica alla cimice asiatica dovrebbero manifestarsi nei prossimi anni in modo diffuso sul territorio, anche se è difficile prevedere i tempi necessari per il loro conseguimento.
L’incontro è proseguito con l’intervento di Davide Nari che ha introdotto la presentazione varietale sul melo precoce mostrando il trend delle superfici di melo in Piemonte. A partire dal 2016 vi è stato un evidente aumento delle superfici investite a melo con un incremento di più di 1300 ettari che ha portato la superfice piemontese a oltre 6.700 ha.
Per quanto riguarda le cultivar precoci, tra le più interessanti, non del gruppo Gala, sono emerse la Early Crunch*, varietà che matura venticinque giorni prima di Gala, caratterizzata da buona e costante produttività. Il frutto è di forma tronco conico-breve, di media pezzatura. Il sovraccolore è rosso striato, di elevata estensione. La polpa è croccante di media consistenza. Il sapore è buono, equilibrato. Tra le resistenti, in osservazione a Manta già da qualche anno, prima come selezione e poi come varietà, Inobi*. Matura qualche giorno dopo Gala. Il frutto è di media pezzatura con forma molto regolare. L’aspetto è molto attraente con sovraccolore rosso brillante su oltre il 90% della buccia. Sottile e lungo il peduncolo. La polpa è fondente, mediamente succosa di buon sapore dolce. Si conferma la produttività che è risultata purtroppo poco regolare.
Sono inoltre in valutazione altre selezioni alle prime produzioni:
- M3672, Selezione dell’Hot Climate program (Mele resistenti ai cambiamenti climatici). Matura una decina di giorni prima di Gala. La pezzatura è media con una forma del frutto molto omogena. L’aspetto è molto attraente con una colorazione della buccia rosso brillante molto diffusa. La polpa è mediamente croccante e succosa di buon sapore, dolce.
- M3803, Selezione resistente a ticchiolatura. Matura qualche giorno prima di Gala di grossa pezzatura. Aspetto attraente, bicolore con sovraccolore rosso sul 50% della buccia. Polpa croccante e succosa di ottimo sapore, molto dolce con bassa acidità.
Nel gruppo Gala, la colorazione del 2021 è stata buona, ma leggermente inferiore agli standard della precedente annata, in particolare per i cloni a colorazione di tipologia striata.
L’introduzione di mutanti a colorazione uniforme sempre più brillante e/o intensa, che ha trasformato lo standard estetico del gruppo, è ormai giunta ad un punto difficile da migliorare. Occorre però riflettere sulla continua ricerca di mele a colorazione sempre più precoce, diffusa ed intensa, che va a pregiudicare il rispetto della corretta epoca di maturazione e di conseguenza il raggiungimento di un adeguato standard qualitativo.
Tra le novità presentate si segnalano:
- T-REX® CIVT15, clone di origine italiana caratterizzato da colorazione molto intensa, di tipologia uniforme.
- Gala Fenstripe* clone di origine italiana caratterizzato da sovraccolore di tipologia striata. Buona estensione della colorazione, brillante e luminosa a livello dei testimoni.
- Gala Fengal N* Clone caratterizzato da sovraccolore di tipologia striata/ uniforme di buona estensione della colorazione, brillante e luminosa a livello dei testimoni.
- Gala Fensoon*, Clone di Gala a maturazione precoce che anticipata di una ventina di giorni rispetto agli altri cloni. La colorazione della buccia è di tipologia striata di buona estensione.
Si conferma inoltre interessante la cultivar Fenplus* in valutazione nella prova con la forma di allevamento Guyot®.
In seguito è intervenuta Valentina Roera illustrando l’andamento delle superfici di pesco dell’ultimo decennio.
Il pesco occupa attualmente una superficie di circa 3.500 ha con un trend fortemente negativo se si considerano le ultime annate a partire dal 2012 in cui la superficie era di quasi 7.000 ha.
Al punto sulla situazione attuale piemontese è seguita la consueta carrellata varietale.
Tra le cultivar di Nettarine a polpa gialla più interessanti:
- in epoca Nectaross, si conferma interessante anche in pieno campo Alma 2*. L’albero è di vigoria intermedia. Il frutto è di grossa pezzatura con forma oblunga/rotonda, regolare. L’aspetto è attraente con sovraccolore rosso intenso su oltre l’80% della buccia. Poco aderente la polpa, di buona consistenza. Il sapore è molto buono equilibrato-aromatico.
- in epoca Orion, si conferma interessante anche dal punto di vista della rusticità osservata anche nel 2021, Kinolea*. Nettarina di grossa pezzatura potenziale. Forma tondeggiante regolare. Aspetto del frutto attraente con colore rosso vivo sul 60-70% della buccia. Il sapore è molto buono dolce e aromatico.
Tra le pesche a polpa gialla non sono emerse particolari novità rispetto alla scorsa annata. Mentre sia per quanto riguarda pesche e nettarine a polpa bianca si segnalano le seguenti cultivar:
- In epoca Alirosada interessanti le prime produzioni del pieno campo di Ophelia® ZAI 685 PB. Pesca con frutto regolare di forma tondeggiante. La pezzatura è “AA-A” prevalente. Molto attraente l’aspetto con sovraccolore rosso intenso su oltre il 95% della buccia. Media la consistenza della polpa, di buon sapore molto dolce.
- Una ventina di giorni dopo matura Octavia® Zaigle*, cultivar avviata alla sperimentazione estesa. L’albero è di medio vigore. Il frutto è di grossa pezzatura. La forma è oblata-rotonda, regolare. Attraente l’aspetto con sovraccolore rosso intenso sul 70% della buccia su fondo biancastro. La polpa è di buona consistenza e ottimo sapore, molto dolce mediamente aromatico.