Dopo la scorsa annata sfavorevole alla semina di cereali vernini, dovuta alle condizioni meteorologiche che hanno colpito gran parte del territorio alessandrino, riparte la sperimentazione sui seminativi presso il Centro Sperimentale di Carpeneto (AL) della Fondazione Agrion.
L’attività, che vede la collaborazione della Regione Piemonte, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) e la Fondazione Pignatelli, ha l’obiettivo di verificare le potenzialità di soluzioni di semine primaverili-estive in un ambiente collinare asciutto. “Con queste prove, la Fondazione Agrion vuole offrire delle soluzioni concrete, sostenibili e alternative ai produttori che conducono terreni in queste aree – afferma il Presidente Agrion, Giacomo Ballari -. A tale scopo, sono stati seminati mais precocissimo, girasole precoce e sorgo da granella seguendo l’agrotecnica più convenzionale per ciascuna coltura. Ne valuteremo le potenzialità produttive, l’affinità rispetto alle tipologie di terreno e la loro capacità di garantire una produzione sostenibile, sia in termini di quantità che di qualità in areali ove è impossibile immaginare operazioni di irrigazioni di soccorso”.
Una volta concluse queste prove, per chiudere il ciclo dei seminativi, in autunno, si riprenderà l’attività impostata l’anno precedente e verranno confrontate le rese di diverse varietà di frumento. Verranno messe a confronto anche le stesse varietà a fronte di diverse tecniche di lavorazione del terreno, al fine di verificare come poter limitare al minimo l’erosione dello stesso in aree collinari, garantendo comunque un efficiente “letto” su cui far germogliare e crescere il frumento.
Un progetto importante, quindi, che vede ritornare il frumento e i cereali in tenuta Cannona. Si tratta infatti di produzioni che, storicamente, investivano molti terreni della tenuta e che hanno sempre rappresentato un tassello importante per un’agricoltura collinare che ha sempre visto nella diversificazione delle produzioni il fulcro su cui basare il proprio sviluppo.
“Con il nostro lavoro – conclude Ballari – speriamo di fornire degli elementi di sviluppo nuovo ad un territorio che ha tutte le caratteristiche per offrire produzioni cerealicole di qualità, e che possono diventare un ingrediente importante per le produzioni tipiche del nostro agroalimentare. Dobbiamo lavorare costantemente in questo senso con i produttori, i tecnici di consulenza aziendale e le organizzazioni agricole, perché la ricerca costante di soluzioni innovative per rendere efficienti le produzioni agricole tradizionali, o l’introduzione e il recupero di altre colture, sono la garanzia della permanenza di un tessuto di imprese agricole, che ricordiamo essere una fonte importante di sviluppo economico delle cosiddette ‘aree collinari e interne’ del nostro Piemonte e da cui dipende inequivocabilmente il mantenimento idrogeologico corretto dei nostri territori.”