Il monitoraggio verrà effettuato mediante trappole a feromoni e frappage con l’obiettivo di trovare strategie di difesa ecosostenibili ed efficaci per contenere i danni alle produzioni agricole piemontesi.
Anche quest’anno il comparto agricolo piemontese si appresta a fronteggiare l’emergenza della cimice asiatica Halyomorpha halys, divenuta ormai tristemente nota per gli ingenti danni causati a molte colture, che hanno messo in crisi intere filiere produttive. In particolare nell’annata 2019, l’insetto ha causato perdite stimate sui 170 milioni di euro in Piemonte, e complessivamente superiori a 600-700 milioni di euro a livello nazionale.
Da alcuni anni a questa parte, in Piemonte, per contrastare la cimice asiatica è stato costituto un gruppo di lavoro, che ha coinvolto il Settore Fitosanitario Regionale e Servizi Tecnico-Scientifici (SFR), Agrion – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, DISAFA, Unità Entomologia generale e applicata, Università di Torino, Organizzazione dei Produttori e Organizzazioni Professionali, e che ha operato nell’ambito del Tavolo tecnico regionale per l’emergenza fitosanitaria Halyomorpha halys e dell’Osservatorio Cimice Asiatica, quest’ultimo volto a coordinare varie attività focalizzate soprattutto sul nocciolo, coltura importante e ancora in espansione nella regione, e finanziate da enti presenti sul territorio.
Dal 2018 è stata attivata una rete di monitoraggio sul territorio piemontese, che coinvolge i tecnici di tutti i settori produttivi, in modo da conoscere in tempo reale la situazione relativa all’insediamento di H. halys nelle zone e sulle colture più soggette a danno e agli spostamenti sul territorio regionale. Questo al fine di concordare, con i tecnici della filiera, attraverso i coordinamenti settimanali (frutticolo, corilicolo e orticolo) tenuti da Agrion, strategie di difesa ecosostenibili ed efficaci nel contenere i danni alle produzioni agricole piemontesi.
Questa cruciale attività è resa possibile anche nel 2021 grazie al finanziamento di Ferrero HCo, che ha concretizzato e reso operativa la rete di monitoraggio territoriale, che verrà effettuato mediante trappole a feromoni e frappage.
Oltre alla rete di monitoraggio, proseguirà, previa autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, anche nella nostra Regione la moltiplicazione e il rilasciato del parassitoide oofago Trissolcus japonicus, la ben nota vespa samurai, che in Cina è considerato un efficace limitatore naturale di H. halys. Lo scorso luglio 2020, la Fondazione Agrion aveva infatti già effettuato i primi lanci di questo antagonista naturale, ai quali avevano preso parte anche il presidente regionale, Alberto Cirio, e l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa.
I risultati di queste attività di lotta biologica alla cimice asiatica dovrebbero manifestarsi nei prossimi anni in modo diffuso sul territorio, anche se è difficile prevedere i tempi necessari per il loro conseguimento.