Fondazione Agrion e centro di sperimentazione di Laimburg: insieme per la ricerca

Prosegue con regolarità l’attività di collaborazione tra la Fondazione Agrion ed il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, regolata dal 2017 anche grazie ad un accordo quadro. L’attività principale svolta in collaborazione tra i due centri è il progetto Liste varietali nazionali, volto a caratterizzare e innovare le varietà di mele e drupacee in agricoltura. Numerose, comunque, le sinergie attive: insieme alla frutticoltura, anche la difesa delle piante è importante piattaforma di scambio e arricchimento di conoscenze su nuove tematiche di ricerca e nuove tecniche per il controllo di insetti invasivi e fitopatologie. 
“Una collaborazione concreta e fruttuosa”, spiega Giacomo Ballari, Presidente di Agrion, “che sta portando vantaggi per entrambi centri di ricerca. Grazie al continuo scambio di progettazioni, dati e contenuti, è possibile raggiungere risultati sempre più concreti per le aziende agricole di entrambi i territori. Negli ultimi anni abbiamo condiviso ricerche, sperimentazioni, dati, progetti e tutto quanto realizzato nelle singole realtà. Grazie a questa rete di lavoro siamo riusciti a migliorare ulteriormente in diversi settori di intervento, da quello frutticolo a quello vitivinicolo. E’ un risultato importante per Agrion, che si conferma cosi un interlocutore in grado di dialogare ai massimi livelli, lavorando con i più accreditati centri a livello internazionale nel settore della ricerca in agricoltura.”


Per conoscere più approfonditamente le attività del Centro di Sperimentazione Laimburg, ecco un approfondimento insieme al Direttore Dr. Michael Oberhuber


Di che cosa si occupa il Centro di Sperimentazione Laimburg? Quali sono le principali attività?Il Centro di Sperimentazione Laimburg è il centro di ricerca per l’agricoltura e la qualità degli alimenti in Alto Adige. I nostri ricercatori lavorano a progetti di ricerca e sperimentazione concernenti tutti i diversi ambiti dell’agricoltura altoatesina, un’agricoltura di montagna in sostanza, dalla frutti-viticoltura, alle colture specializzate come quelle di ortaggi e piccoli frutti, all’agricoltura montana fino alla trasformazione, alla qualità e all’innovazione di prodotti agroalimentari. Con le nostre ricerche garantiamo in Alto Adige la coltivazione e la produzione di prodotti agricoli di alta qualità e diamo un contributo concreto alla sostenibilità, allo sviluppo e alla competitività delle aziende locali. In questo modo la nostra attività copre l’intera filiera della produzione alimentare, dalla coltivazione al prodotto finito. 

Su quali ambiti è attiva la collaborazione con Agrion?La nostra proficua collaborazione dura già dal 1990 ed è incentrata sulla sperimentazione in ambito di innovazione varietale e strategie di difesa delle piante. Per Il Centro Laimburg si tratta di una collaborazione sicuramente interessante, perché grazie ad essa non solo attuiamo un interscambio costante di know-how ed esperienze, ma si aprono anche nuove prospettive per l’Alto Adige nella coltivazione del nocciolo e di altri frutti a guscio, delle drupacee e del kiwi. L’attività principale che svolgiamo insieme è il progetto Liste varietali nazionali, volto a caratterizzare e innovare le varietà di mele e drupacee in agricoltura. Sul fronte della difesa delle piante, invece, collaboriamo su nuove tecniche per il controllo di fitopatologie e insetti invasivi, come il moscerino della frutta Drosophila suzukii.Un’altra sfida attuale è sicuramente la cimice asiatica.

 Quanto è importante per un centro di ricerca attivare sinergie con altri centri?Inserirsi e coltivare un network di collaborazione con altri centri di ricerca è a nostro avviso fondamentale per la qualità della ricerca e come motore d’innovazione. Infatti, questo aspetto fa parte del DNA del Centro di Sperimentazione Laimburg, che da sempre espande il suo network di ricerca a livello nazionale e internazionale con diversi istituti di ricerca europei nel settore agroalimentare. Parte di questo quadro è anche l’accordo che abbiamo voluto siglare insieme ad Agrion nell’ottobre del 2017. L’obiettivo era quello di rafforzare la cooperazione strategica nella ricerca e nell’innovazione nei settori dell’agricoltura e delle tecnologie alimentari al fine di creare nuove sinergie per obiettivi comuni. 

Quali sono le linee di lavoro più significative che porterete avanti nei prossimi mesi?Il Piemonte è una delle zone più importanti d’Italia per la frutticoltura e dal clima simile all’Alto Adige. La stretta collaborazione tra i due istituti di ricerca si fonda anche sull’intenzione di trovare nuove prospettive nell’agricoltura. È già programmato che le attività di sperimentazione presso il Centro Laimburg coinvolgeranno anche la valutazione di nuove colture in Alto Adige, come ad esempio nocciolo e kiwi. Si tratta di un’occasione per ampliare la diversità nella nostra agricoltura locale e, perché no, di trovare nuove opportunità per i produttori locali. Lo scambio di conoscenze e il supporto da parte di Agrion sarà in questi nuovi ambiti di grande importanza.

Il Centro Laimburg dedica molte attività di ricerca all’agricoltura di montagna – un’altra opportunità per sviluppare nuove sinergie con Agrion? Sicuramente. Il nostro obiettivo è apportare un concreto contributo per sostenere, incentivare e salvaguardare le imprese agricole e agroalimentari del territorio, soprattutto anche quelle localizzate in quota. Con la nostra ricerca vogliamo proporre delle soluzioni che possano rappresentare un’importante ulteriore fonte di reddito per queste aziende agricole al fine di garantire la loro competitività e sostenibilità. Le nostre attività di ricerca nell’ambito dell’agricoltura di montagna si inseriscono nel Piano d’Azione per la ricerca e la formazione in Agricoltura Montana e Scienze dell’Alimentazione deliberato dalla Giunto Provinciale altoatesina già nel 2015. Obiettivo di questo Piano d’Azione non è solo seguire scientificamente l’ampia gamma di prodotti dell’agricoltura montana nel processo di produzione rendendoli conseguentemente più competitivi, ma anche applicare la scienza durante la loro trasformazione a prodotti tipici altoatesini di alta qualità. In questo senso, il Centro Laimburg ha avviato tante attività nell’ambito delle colture arative e piante aromatiche, dell’orticoltura, dei piccoli frutti e drupacee, ma anche della foraggicoltura e zootecnia. Attraverso la collaborazione con la Fondazione Agrion speriamo di poter rafforzare le nostre attività di ricerca per supportare innovazione e ricerca a favore delle terre alte, studiando soprattutto le coltivazioni alternative come appunto il nocciolo.