Dalla ricerca sperimentale della Fondazione Agrion, nuove tecnologie per il risparmio idrico in frutticoltura e vitivinicoltura
La siccità nell’area piemontese e padana è sempre più grave, con ripercussioni drammatiche sul settore agricolo che rischia di registrare a fine campagna significative perdite economiche. Il deficit di piogge registrato a marzo rispetto alla media climatica 1991-2020 si attesta oltre l’80%, inducendo cittadini e agricoltori ad adottare misure specifiche per contrastare l’emergenza.
Di fronte a una crisi idrica che sta caratterizzando gli ultimi anni, Agrion – la Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese – si dedica da oltre quindici anni allo sviluppo di strategie di irrigazione innovative, con interventi che riguardano in particolare il settore frutticolo, ma che si stanno rivolgendo anche a quello vitivinicolo. L’obiettivo è ridurre il più possibile gli sprechi idrici, tanto che, come sottolinea il Presidente di Agrion, Giacomo Ballari, “nell’emergenza ambientale che stiamo attraversando, l’innovazione in agricoltura è ormai un imperativo. Bisogna impegnarsi per trovare risposte nuove ed efficaci, anche servendosi delle tecnologie più recenti, e occorre che l’agricoltura si adatti alle esigenze di questi ultimi anni, con creatività e intelligenza”.
Questo è l’ideale che fin dall’inizio ha motivato Agrion a una continua crescita: infatti, dimostrandosi un ente di ricerca all’avanguardia, già nel 2005 la Fondazione si era dotata di un microinvaso da 5300 metri cubi, per poter ricorrere all’acqua raccolta senza intaccare le falde. Ancora oggi il bacino viene riempito una volta al mese utilizzando l’acqua turnata dal consorzio irriguo, e nel periodo estivo vi si ricorre pressoché quotidianamente. “Capiamo che sia una soluzione non facilmente adottabile da tutte le realtà agricole” commenta Ballari “ma l’accumulo di acqua superficiale rappresenta comunque una strategia doverosa per rispondere prontamente ai periodi di siccità. Di fronte alla crisi idrica, il primo passo per non sprecare acqua è raccogliere quella piovana o quella turnata dai consorzi irrigui”.
Ma la lotta alla siccità non è solo raccogliere l’acqua superficiale, bensì riuscire anche a non disperdere quella già incamerata nel suolo: arricchendo il suolo, infatti, la sostanza organica trattiene maggiormente l’acqua, contribuendo a una minore richiesta di irrigazione e anche alla salute delle piante. Di grande aiuto è la conoscenza del reale fabbisogno idrico delle colture, per evitare al contempo sprechi e stress idrici dannosi. Da oltre vent’anni il Centro Sperimentale di Manta elabora nel periodo estivo una newsletter per i produttori indicante le necessità idriche delle colture frutticole giorno per giorno. L’impiego di sensoristica avanzata permette oggi di studiare e comprendere il comportamento fisiologico della pianta rispetto alle irrigazioni, che in questo modo potranno essere più mirate e precise. Un’ulteriore tecnica che ha permesso ad Agrion un’ottimizzazione dei consumi di acqua pari addirittura al 60% è la microirrigazione, di cui sono stati dotati tutti i nuovi impianti ortofrutticoli della Fondazione.
Accanto a questi progetti già molto utili nella gestione oculata delle risorse, oggi la tecnologia permette strategie ancora più innovative: un esempio è lo sviluppo di DSS (Decision Support System) come sta avvenendo in uno specifico progetto di ricerca. Vale a dire specifici algoritmi che, rilevando l’umidità del suolo tramite sensori, indicano all’agricoltore quanto irrigare. Questa tecnica consente un risparmio delle risorse nell’ordine del 30%. Un ulteriore passo avanti è l’implementazione di un DMS (Decision Making System): attraverso un’APP, infatti, l’agricoltore può consultare le informazioni raccolte dalla centralina e controllare in tempo reale i diversi settori irrigui, con la possibilità di intervenire da remoto spegnendo o attivando l’impianto di irrigazione. “I risultati sono promettenti” afferma Ballari, “senza contare che la possibilità di gestire gli impianti d’irrigazione da remoto è un supporto notevole soprattutto in caso di frazionamento fondiario, molto diffuso in Piemonte”. Un efficace strumento di confronto tra le irrigazioni del produttore e del software, dunque, che negli anni ha portato a un notevole risparmio di acqua.
Il piano della Fondazione Agrion rappresenta senza dubbio una svolta significativa per il mondo agricolo: i benefici sono rilevanti certamente per l’ambiente e le colture, il cui equilibrio vegeto-produttivo è rispettato, ma anche per i produttori e i consumatori, grazie al contenimento dei costi e all’elevata qualità dei prodotti. I progetti irrigui messi a punto da Agrion nel settore frutticolo, in collaborazione con Politecnico e Università degli Studi di Torino e altri partner scientifici e istituti di ricerca (per esempio Wappfruit, Irriga-SMART e Fruttada) sono attualmente in fase di sperimentazione presso quattro meleti e un frutteto di actinidia del territorio: una visione pragmatica preziosa che, se adeguatamente supportata, può diventare la risposta corale dell’agricoltura non solo piemontese alla siccità.