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Il progetto “FruttADA – Frutticoltura e Adattamento”, viene coordinato dai Comuni di Cavour e Saluzzo ed è finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito dell’Obiettivo Pianeta, Missione Proteggere l’ambiente.
L’intento del progetto è quello di introdurre il tema dell’adattamento al cambiamento climatico nel settore frutticolo del territorio cavourese-saluzzese, visto il rapporto sempre più evidente tra i mutamenti nella frutticoltura e i cambiamenti climatici (CC) anche in questo territorio.
Il progetto, nello specifico, si compone di due fasi, descritte di seguito:
FASE I :
La Fase I di progetto ha analizzato il profilo climatico locale, al fine di comprendere meglio la condizione climatica attuale e futura del territorio in esame (sino al 2100) e della sua storica attività agri-frutticola.
Dall’elaborazione di numerosi indicatori di pericolo, vulnerabilità ed esposizione climatica (Figura 1, Figura 2), lo studio è giunto alla definizione di un indice di rischio climatico (Figura 3), utile per definire i trend climatici dell’area frutticola entro fine secolo.
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Da tali esiti, peggiorativi in termini di frequenza e intensità delle precipitazioni e di aumento delle temperature medie, lo studio ha indicato alcune possibili strategie in tema di adattamento climatico locale, e un set di azioni sperimentali, già attuabili in zona.
Partendo da queste indicazioni conclusive, si è così sviluppata la Fase II di progetto, caratterizzata da tre azioni di adattamento climatico da sviluppare negli anni successivi sotto la guida della Fondazione Agrion.
FASE II :
La Fase II del progetto Frutt-ADA, nasce alla luce dei risultati ottenuti dalla Fase I e dal rapporto emerso tra i mutamenti nella frutticoltura e i cambiamenti climatici. È pertanto previsto un set specifico di tre azioni, legate tra loro dal tema dell’adattamento delle innovazioni tecnologiche disponibili per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nei frutteti.
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Le tre azioni prevedono:
- l’identificazione del corretto fabbisogno idrico mediante tecnologie in grado di definire la disponibilità di acqua nel suolo e l’effettiva necessità idrica delle piante, mantenendo così elevato il profilo quali-quantitativo del prodotto, evitando sprechi di tale risorsa;
- l’inerbimento controllato del sottofila mediante specie selezionate, per una gestione sostenibile della flora infestante e per tutelare maggiormente la biodiversità;
- l’adattamento dei protocolli di difesa fitosanitaria aziendali in coerenza con la revisione europea degli agrofarmaci e delle nuove esigenze legate alle mutate condizioni climatiche.
Grazie alla realizzazione di queste tre azioni sarà possibile migliorare la sostenibilità ambientale, incrementando la resilienza del settore e garantendo sia una condizione stabile e che non metta a rischio la sopravvivenza di alcune specie, sia la gestione efficiente delle risorse idriche.
Maggior sostenitore:
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