Oltre 250 i presenti al Convegno organizzato da Fondazione Agrion venerdì 15 Marzo presso il centro ricerche di Manta sul mirtillo e il lampone, due piccoli frutti che hanno visto in Piemonte un’importante crescita negli ultimi anni, e sui quali si è concentrata una particolare attenzione della Fondazione in termini di ricerca e innovazione. Grande approfondimento e attenzione in particolare sul mirtillo, che ha visto negli ultimi dodici anni un aumento del 338% nelle superfici di produzione, superando i 500 ettari di terreno coltivato, concentrati in particolare nell’areale del saluzzese. Il convegno è stata occasione per presentare le attività sperimentali, sia nella sede di Boves che in collaborazione con i tecnici sul territorio, e per presentare i pareri di tecnici e dei protagonisti della filiera produttiva sul territorio, fondamentale partner di discussione e confronto.
Il ricercatore Agrion Cristiano Carli ha introdotto la mattinata facendo il punto della situazione e delle prospettive dei piccoli frutti in Piemonte, mentre Gianpiero Ganarin di Fondazione Edmund Mach ha portato le esperienze della coltivazione fuori suolo in atto da tempo in Trentino Alto Adige. Successivamente sono stati presentati i programmi di miglioramento genetico portati avanti da diverse aziende sul territorio: Vivai Berryplant, Fall Creek, Vivai Battistini, Vivai Molari e Viveros California. In chiusura, poi, la tavola rotonda con i protagonisti delle filiere produttive, insieme a Domenico Sacchetto di Asprofrut, Simone Bernardi di Lagnasco Group, Domenico Paschetta di Ortofruit Italia e Carlo Lingua di RK Growers.
“Quello del mirtillo è un trend in forte crescita in Piemonte, divenuta ormai la prima area produttiva dopo il Trentino Alto Adige” commenta Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion, “è necessario quindi un dialogo costante con i tecnici di produzione, con i produttori e con le filiere agricole, nonché con le istituzioni interessate. Per questo la proposta è quella di sedersi intorno a un tavolo per provare a costruire un percorso comune, nel nome della sperimentazione, dell’innovazione e della ricerca. Emerge la necessità di lavorare con pianificazione, creando sinergie e collaborazioni, in modo da rendere sempre più competitivo il territorio nei confronti degli altri player internazionali e delle sempre nuove esigenze del mercato. Dev’esserci la convinzione da parte di tutti, come questa ricca mattinata di confronto può dimostrare”, conclude, “della necessità di investire nel settore, anche tramite un tavolo di filiera dove portare avanti un confronto costante. Vedere così tanti giovani imprenditori attivi e interessati al tema non può che lasciarmi molto fiducioso per il futuro”.