Uno sguardo al futuro dell’agricoltura piemontese.
Nella giornata di martedì 9 febbraio 2021, presso la sede di Manta della Fondazione Agrion, si è svolta l’assemblea dei soci, che ha visto la conferma di Giacomo Ballari alla presidenza e la nomina di Romano Ficetti e Gianluca Griseri quali nuovi membri del Consiglio direttivo. Riconfermati invece i Consiglieri Andrea Gamba e Carlo Ricagni e il Revisore Unico, Marco Caviglioli.
“Il percorso di riorganizzazione avviato dal Consiglio di Amministrazione nel 2017 è stato caratterizzato da un profondo riassetto della struttura per trasformare la Fondazione in un contesto dinamico – ha commentato in Assemblea il Presidente Giacomo Ballari – in grado di reagire con rapidità alle mutevoli esigenze delle filiere e del territorio piemontese. Questo è stato possibile grazie ad un costante lavoro di perfezionamento della struttura organizzativa, ed ad un corretto utilizzo delle competenze del personale in organico, che ha visto una riduzione di alcune figure apicali a favore della crescita del gruppo dei tecnici-ricercatori, che rappresentano il vero motore dell’attività di ricerca condotta da Agrion. Abbiamo ritenuto fondamentale garantire standard elevati di professionalità e competenza, per rendere sempre più trasparenti i processi aziendali. La volontà del Consiglio, infine, è stata quella di cercare di ridurre i costi di consulenze esterne al minimo indispensabile investendo, invece, delle risorse nella formazione di figure interne. Un lavoro che ha visto impegnato tutto il Consiglio uscente a cui va il mio personale ringraziamento per la lealtà e l’impegno costante nella condivisione di obiettivi e strategie portate avanti in questi anni.
Ringrazio il Consiglio e la Giunta Regionale, assieme a tutti i Soci, per aver deciso di riconfermarmi alla carica di Presidente. Una decisione non scontata che mi inorgoglisce ma allo stesso tempo mi carica di responsabilità per le aspettative che si ripongono su questa struttura e sull’operato dei prossimi anni. La scelta di rinnovare il Consiglio mantenendo una parte dei componenti uscenti ed inserendo un paio di nuove figure autorevoli che possono arricchire ulteriormente il bagaglio di competenze, penso rappresenti una scelta lungimirante in grado di garantire continuità e sviluppo futuro nell’interesse del nostro Piemonte.”
“L’Agricoltura rappresenta probabilmente il settore produttivo più esposto alle sfide dei cambiamenti climatici – ha proseguito Ballari -. Occorrono competenza e professionalità per non mettere a repentaglio il livello qualitativo delle produzioni o addirittura distruggere degli interi raccolti. Una delle leve competitive nel mercato globale nei prossimi anni, sarà la capacità dei diversi sistemi produttivi di rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici con soluzioni innovative, sostenibili e in grado di far arrivare sui mercati prodotti di elevatissima qualità. Le politiche, quindi, dovranno tenere sempre più in considerazione questa sfida.
Il tessuto di imprenditoria agricola regionale ha formato una filiera agroalimentare di rilievo europeo che ha consentito, negli anni, di posizionare i prodotti piemontesi su fasce alte di mercato. Per differenziarsi dalle produzioni di massa, disponibili a basso prezzo sui mercati internazionali, occorre quindi riposizionare costantemente le filiere agroalimentari dei Paesi occidentali in funzione di nuove esigenze. L’agricoltura piemontese si è impegnata in questi anni a cogliere le opportunità offerte dalla richiesta di sicurezza alimentare, di tracciabilità del processo produttivo, di valorizzazione del prodotto in chiave dietetica e salutistica, nonché del binomio prodotto-territorio.”
Considerate le attuali importanti sfide a cui occorre far fronte, nel prossimo triennio la Fondazione Agrion sarà impegnata su due fronti differenti: da una parte, si vuole investire per accrescere il livello di sperimentazione e l’introduzione di elementi innovativi nelle principali filere produttive piemontesi; dall’altra, mettere in gioco tutte le competenze acquisite, grazie anche alle collaborazioni nazionali ed internazionali con i centri di ricerca, le Università e i poli di innovazione, a supporto di strategie di sviluppo integrato di alcuni contesti territoriali della nostra Regione.
Per rispondere al meglio a questi obiettivi, i prossimi anni saranno caratterizzati da un aumento del volume di attività, che dovrà viaggiare in parallelo ad una maggiore capacità di raccolta di fondi per la ricerca e l’innovazione.
“La Fondazione deve diventare sempre più un laboratorio di innovazione – ha concluso il Presidente Ballari -. Un contesto di costante confronto di idee, esigenze, soluzioni, caratterizzato dalla passione, dalla curiosità e dalla voglia di essere attori di uno sviluppo competitivo del settore agricolo ed agroalimentare, con un orizzonte di lavoro di 10-15 anni. Agrion deve ambire ad essere sempre più espressione di tutta la filiera, uno strumento operativo sul territorio per assecondare i Soci nella strategia di sviluppo e difesa delle filiere agricole regionali e farsi attrice, assieme alle istituzioni, di un costante impulso allo sviluppo sostenibile dei nostri territori, in particolar modo di quelli che presentano maggiori difficoltà. Questo, senza dimenticare il ruolo fondamentale di ricerca di nuove soluzioni di sviluppo integrato e sostenibile dei contesti territoriali e di studio di soluzioni al sempre maggior numero di criticità, in termini di lotta a parassiti, cambiamenti climatici e fitopatie che si troveranno ad affrontare le imprese agricole piemontesi. Inoltre, nei prossimi anni, sarà sempre più necessario affinare le tecniche di monitoraggio dei vari fattori climatici e ambientali che influiscono sulla capacità produttiva e sulla qualità del prodotto, attraverso l’introduzione e l’utilizzo delle nuove tecnologie, strumenti per il monitoraggio e l’elaborazione integrata dei dati, utili alle imprese per una gestione sempre più sostenibile della produzione agricola, a fronte dell’ impatto dei cambiamenti climatici in atto.”