Il centro di frutticoltura di Fondazione Agrion a Manta (CN) ha ospitato anche la seconda giornata del VII Meeting del Gruppo di Lavoro Apricot and Peach del network EUFRIN, che si è svolta il 21 giugno scorso.
Al centro dell’incontro le tematiche legate al futuro della peschicoltura europea e al ruolo che l’innovazione varietale può svolgere per aiutare il mondo produttivo a meglio fronteggiare il cambiamento climatico in atto. Alla giornata hanno partecipato numerosi breeder ed editori varietali europei, che hanno avuto spazio per presentare le loro linee di ricerca e soprattutto i loro materiali più innovativi.
Nella prima parte della giornata, la Presidente del Gruppo di Lavoro, Daniela Giovannini (CREA), ha illustrato la rete di prove di valutazione varietale che il Gruppo ha sviluppato in Europa, che conta ben 11 siti di valutazione dislocati nelle principali zone di produzione delle specie pesco e albicocco, in condizioni pedo-climatiche ben distinte
Davide Nari e Valentina Roera (Fondazione Agrion) e Pavlina Drogouodi (ELGO-DIMITRA, Grecia) hanno quindi presentato un quadro dettagliato ed aggiornato delle problematiche e delle necessità del comparto peschicolo italiano ed europeo, rispettivamente.
La seconda parte è stata dedicata alla presentazione dei programmi di miglioramento genetico che breeder ed editori stanno sviluppando, con focus particolare sui materiali dotati di caratteristiche innovative che meglio rispondono alla richiesta di una produzione più sostenibile in uno scenario di importanti cambiamenti climatici. Ad illustrare le novità sono stati in sequenza: Daniela Giovannini del CREA, Margot Getreuer del gruppo IFO Dalival, Henri Meynard del gruppo Star Fruits, Marco Cirilli dell’Università di Milano, Ignasi Iglesias di Agromillora, Alfonso Guevara di IMIDA, Baptiste Guitton di IPS International Plant Selection, Vincenzo Cerbone di PSB Producción Vegetal e, infine, Jehan-Baptiste Mauroux e Marc Giralt di ASF Agro Selections Fruits.
Dalle presentazioni è emerso chiaramente come la regione mediterranea sia quella più colpita dal drammatico aumento delle temperature, che in alcune aree produttive sta già ostacolando il regolare soddisfacimento del fabbisogno in freddo delle colture e, di conseguenza, l’ottenimento di produzioni di elevata quantità e qualità.
Lo sviluppo di cultivar con buona adattabilità ambientale e dotate di resistenza e/o elevata tolleranza alle principali malattie rimane dunque tra le strategie più importanti che possono essere messe in campo per contrastare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici in atto. In tal senso è auspicabile una collaborazione sempre più stretta tra i breeder ed il Gruppo di Lavoro Apricot e Peach di EUFRIN ai fini di valutare ed individuare i materiali più promettenti.