Ordine: Xanthomonadales
Famiglia: Xanthomonadaceae
Xylella fastidiosa è un batterio è stato rinvenuto su olivi pugliesi ad ottobre 2013 costituendo di fatto la prima segnalazione del patogeno nell’Unione Europea. Da allora la sua presenza è stata segnalata anche in Francia, Spagna e Germania. Il batterio si moltiplica nei vasi conduttori dello xilema delle piante ospiti (circa 300 diverse specie, sia spontanee sia coltivate) e può causare alterazioni anche letali per le piante infette per via dell’occlusione dei vasi ed il conseguente irregolare flusso linfatico dalle radici all’apparato aereo; tuttavia il batterio può essere presente in uno stato latente in molti ospiti asintomatici (es. Echinochloa spp.) che costituiscono fonte di inoculo per i vettori.
Il sintomo iniziale è la “bruscatura”, cioè un seccume all’apice o del margine della foglia con alone giallo. La trasmissione avviene attraverso insetti vettori (Cicaline, famiglia Cicadellidae) che con l’apparato boccale “pungente-succhiante” acquisiscono il batterio nutrendosi dai vasi xilematici delle piante infette e lo trasmettono a quelle sane.
Il batterio si caratterizza per una elevata variabilità genetica e fenotipica, in particolare sono state distinte 4 subspecie (fastidiosa, sandyi, multiplex e pauca). Il ceppo di Xylella fastidiosa ritrovato in Salento è una variante subsp. pauca, quello francese appartiene alla subsp. multiplex, in Spagna invece su vite è stata ritrovata la subsp. fastidiosa; in più Paesi sono state individuate anche ricombinazioni tra le varie sottospecie.
L’identificazione del microrganismo può avvenire solo attraverso analisi di laboratorio.
Xylella fastidiosa è inserito nell’elenco degli organismi nocivi prioritari secondo il Regolamento (UE) 1702/2019 della Commissione. L’emergenza Xylella a livello normativo è gestita dall’Unione europea con decisioni della Commissione, che variano in base alla necessità di adottare misure atte a contrastare o a monitorare il patogeno.